Il risultato di una performance sportiva ha tre componenti:
– atletica
– tecnica
– mentale
A parità di preparazione tecnica e atletica, in una performance sportiva la parte mentale pesa mediamente per l’80%.
Il 90% degli sportivi ha una performance che è inferiore (spesso di molto) al proprio potenziale atletico e tecnico.
Ecco perché la performance di uno sportivo può cambiare parecchio tra una situazione e l’altra: a parità di preparazione atletica e tecnica, è la parte mentale che fa la differenza.
E questo a causa delle interferenze emotive sulla componente mentale.
Due giocatori, entrambi con una buona preparazione atletica e tecnica, possono avere performances enormemente differenti nello stesso campo, e la differenza tra i due sta principalmente nelle loro abilità mentali, ovvero nella loro capacità di gestire le emozioni nei momenti importanti o nei momenti critici, che spesso determinano l’esito del gioco.
Un giocatore esperto con una buona preparazione tecnica e fisica conosce bene il proprio potenziale tecnico, ma non sempre riesce ad esprimerlo in modo regolare.
L’esperienza ha dimostrato che l’effettiva performance differisce dal potenziale secondo questa semplice equazione:
Performance = Potenziale – Interferenze
da cui vediamo che, quanto maggiore è l’intensità delle interferenze negative sulla componente mentale, tanto minore è la capacità dello sportivo di esprimere in modo consistente quello che già sa (o saprebbe) fare dal punto di vista tecnico ed atletico.
Ma cosa sono queste interferenze?
Eccone alcuni esempi:
stress, tensione, nervosismo, paura di sbagliare, dialogo interno depotenziante, critico interiore, frustrazione e ansia da prestazione che possono derivare dall’aver commesso un errore o una serie di errori, da un incontro che non sta andando bene, dall’aver perso il precedente torneo, dal non avere molta confidenza con il campo, dalle condizioni ambientali avverse, dal sentire la pressione del pubblico e degli avversari, dall’eccessiva preoccupazione per il prossimo torneo, etc …
difficoltà e sensazioni di estraneità nell’uso dell’attrezzatura
difficoltà e sensazioni di estraneità nell’imparare un nuovo movimento
limiti, blocchi o freni mentali a dare il meglio del proprio potenziale
effetti di convinzioni limitanti e delle Zone di Comfort, scarsa fiducia in se stessi
Ad esempio: pensa alla prossima performance che devi fare e nota com’è il tuo gioco interiore: ti senti preparato, tranquillo e sicuro di poter dare il meglio oppure sei incerto sul risultato e pensare a quella performance ti crea una certa ansia ed un certo nervosismo?
Nel secondo caso il gioco interiore non è ben allineato con il risultato che desideri ed è probabile che ci siano delle interferenze su cui può valere la pena di lavorare.
Fortunatamente si tratta di interferenze che possono essere gestite e neutralizzate acquisendo le abilità necessarie attraverso la pratica dell’allenamento mentale, da affiancare alla preparazione tecnica e atletica, migliorando in questo modo il gioco interiore e quindi i risultati e la soddisfazione nel tuo sport preferito.
Quanto detto sopra vale anche nel caso in cui la perfomance sia una presentazione in pubblico, oppure un’esibizione musicale teatrale o canora.
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A presto